Tra le uscite fumettistiche più interessanti del 2021 è doveroso segnalare Le Parole Possono Tutto, graphic novel per ragazzi realizzata dalla scrittrice Silvia Vecchini e dall’illustratore Sualzo per l’editore Il Castoro. Il connubio artistico tra Sualzo e Vecchini è consolidato: sono arrivati alla quarta collaborazione, dopo Fiato Sospeso, La Zona Rossa e 21 Giorni alla Fine del Mondo, opere tradotte all’estero e premiate in Italia.
In quest’opera, disponibile in libreria dallo scorso aprile, si raccontano le vicende di Sara, adolescente problematica, e dell’incontro fondamentale che le consentirà di sbloccare la sua vita. Grazie all’eleganza stilistica e alla leggerezza narrativa a loro propria, gli autori riescono ad affrontare con lievità tematiche delicate come il ritiro sociale della protagonista, legato alla separazione tra i suoi genitori e ad un traumatico incidente che le ha lasciato ferite difficili da superare e l’isolamento degli anziani nelle case di riposo.
In un periodo della sua vita difficile e con la concreta possibilità di perdersi, Sara conosce in una casa di riposo, grazie all’intervento del servizio sociale, l’anziano Signor T, misteriosamente appassionato all’alfabeto ebraico. L’incontro è decisivo e porta alla creazione di un insospettabile legame tra i due: grazie all’involontario sostegno dell’anziano che la introduce nel suo mondo misterioso e all’improvvisa apparizione di un imponente Golem, classica creatura legata alla mitologia ebraica, Sara riuscirà a ritrovare le parole per riconciliarsi con il proprio mondo, riconquistando il giusto spazio anche nelle vite delle persone che gli stanno intorno, i suoi tormentati genitori e i suoi coetanei, riuscendo anche ad affrontare la prova più dolorosa, l’inevitabile distacco dal suo maestro.
L’alfabeto ebraico, di cui Vecchini a fine libro rivela di essere stata appassionata, diventa allora veicolo di rinascita per Sara, consentendole la possibilità di reinterpretare quello che le sta intorno; l’importanza dell’alfabeto è chiara all’interno della storia, tanto che ogni capitolo viene introdotto da una singola lettera ebraica. Sualzo accompagna la narrazione in maniera impareggiabile, utilizzando la consueta linea chiara, alternando flashback del passato della protagonista ad episodi della storia ebraica, con l’apparizione perfino del leggendario Rabbi Loew, ad altre scene contemporanee in cui Sara si sposta con lo skateboard. Ben delineati tutti i personaggi, caratterizzati con le loro difficoltà, dagli amici della protagonista, che faticano ad avvicinarla, ai genitori altrettanto impacciati a sostenere Sara nel suo percorso di crescita.
Fra le tante raffigurazioni a fumetti del Golem, questa ideata da Vecchini e Sualzo ci pare una delle più intriganti: la creatura questa volta risorge non per difendere un popolo dagli attacchi esterni, frutto dell’ignoranza e del pregiudizio, ma per tutelare una giovane ragazza dai fantasmi che la agitano interiormente, in una lotta meno appariscente ma altrettanto decisiva.
Un’opera per ragazzi intensa e affascinante, perfettamente godibile da tutti i lettori, come è consueto per i due autori, che si sono ormai ritagliati un loro spazio autonomo all’interno del mondo fumettistico italiano.