Dopo l’ottimo successo ottenuto l’anno prima con la collana Topolino Story, nel 2006 il Corriere della Sera prosegue la sua collaborazione con Walt Disney Italia grazie a un prodotto che definirei “usato sicuro”: infatti la collana intitolata I classici della letteratura propone uno dei punti di forza di sempre dei fumetti Disney, cioè le grandi parodie che hanno affascinato intere generazioni di lettori.
“Letteratura e fumetto, i due ingredienti base di questa ricetta disneyana, sarebbero stati considerati fino a qualche decennio fa, soprattutto in Italia, alla stregua del diavolo e l’acquasanta, un’operazione quasi irriverente verso la Cultura (quella un po’ polverosa e con la C maiuscola). Oggi, per fortuna, molte cose sono cambiate…”
Così inizia la presentazione della collana, in un articolo non firmato ma probabilmente opera di Gianni Bono (anche stavolta al timone dei redazionali). Ma come raggiungere questa commistione tra letteratura e fumetto? Con le parodie, appunto: “…l’unica via possibile per calare Topi e Paperi nei panni di eroi ed eroine permettendo loro di muoversi all’insegna dell’ironia e della fantasia disneyana in qualsiasi circostanza“. E quindi via libera a tante e tante storie che hanno sempre riscosso un grande successo, testimoniato dalle loro numerose ristampe nei corposi Classici Disney e Grandi Classici Disney, nonché nell’apposita testata Le grandi parodie Disney, 78 albi pubblicati a partire dal 1992 (all’inizio ogni mese, poi con periodicità saltuaria).
A proposito di quest’ultima testata, vale la pena di segnalare che era in gran formato e presentava una nuova colorazione, ma le tavole erano rimontate in modo non sempre azzeccato, con un effetto talvolta “comprimente”. Ogni albo, salvo rare eccezioni, conteneva un’unica parodia introdotta dal confronto tra la storia originale e la sua versione a fumetti, insieme alle biografie degli autori di entrambe e ai dati editoriali sulla pubblicazione della parodia (prima apparizione, successive ristampe ecc.).
La collana del Corriere conserva questa struttura nei suoi redazionali, ma ampliandoli all’interno di eleganti volumi cartonati da 196 pagine, in formato 18 x 25 cm, ciascuno contenente due o tre parodie – e soprattutto recuperando l’ariosità e la leggibilità delle vignette originali, non più rimontate.
È l’occasione perfetta, quindi, per rileggere storie indimenticabili, spesso abbinate per tematica: se il primo numero è dedicato ai “Promessi Paperi” e ai “Promessi Topi”, il secondo abbina “Paperodissea” e “Paperiade”, il terzo “L’Inferno di Topolino” e “L’Inferno di Paperino” e così via.
Se dovessi segnalare un albo in particolare, opterei proprio per il terzo, non solo per la riproposizione della celebre parodia scritta (e “verseggiata”) da Guido Martina e disegnata da Angelo Bioletto, con Topolino-Dante e Pippo-Virgilio, ma anche per la meno nota “L’inferno di Paperino” scritta e disegnata nel 1987 da Giulio Cherchini e impreziosita dalle terzine “verseggianti” di Massimo Marconi che omaggiano esplicitamente quelle di Martina: Dante-Paperino si ritrova all’Inferno e, insieme a Virgilio-Archimede (qui chiamato Arkimedio), satireggia contro i guasti del consumismo. Interessante notare, nei redazionali, come il verso “Dio ti protegga Italia e così sia!” che originariamente chiudeva l’Inferno di Topolino sia poi stato tolto nelle ristampe, “forse perché giudicato fuori luogo in un’avventura di Topolino“.
Il volume viene completato dalla breve parodia “Messer Papero e il ghibellin fuggiasco”, scritta anche in questo caso da Guido Martina e disegnata da un’altra superstar disneyana d’Italia, Giovan Battista Carpi.
PS: per chi si chiedesse “Perché 1ª serie? Ce n’è un’altra?” anticipo fin d’ora che sì, nel 2012 il Corriere della Sera riproporrà questa collana con l’aggiunta di dieci volumi. Ne parleremo a tempo debito.
I CLASSICI DELLA LETTERATURA DISNEY, 1ª SERIE
Corriere della Sera in collaborazione con Walt Disney Company Italia
30 uscite settimanali
8 maggio 2006 – 16 novembre 2006