Bonelli vs. DC
Nell’autunno del 2019 l’annuncio dell’incontro dei personaggi della Sergio Bonelli editore con i supereroi dell’americana Dc Comics ottenne una grossa eco tra gli appassionati di fumetti italiani, a dire il vero non tutti entusiasti dell’ennesima iniziativa rivoluzionaria della casa editrice milanese, percepita un tempo come tradizionalista.
I lettori dei comics sono da sempre abituati a vedere incontrare e a volte scontrarsi i loro personaggi preferiti, occasionalmente anche in maniera discutibile con scelte evidentemente legate a logiche commerciali: come quando Batman incontra Scooby Doo o il gruppo musicale dei Kiss.
Il classico lettore della Bonelli è invece abituato a universi narrativi rigidamente separati, senza neppure osare immaginare che i personaggi possano condividere la stessa linea temporale.
Ad aumentare il disorientamento dei lettori bonelliani sono anche gli insoliti abbinamenti scelti per portare avanti le miniserie: così Dylan Dog affiancherà Batman per affrontare l’inedita alleanza tra il Joker e Xabaras, mentre Zagor unirà le sue forze con Flash e Nathan Never dovrebbe collaborare con l’intera Justice League.
Personaggi tra loro diversissimi, con modus operandi, percorsi narrativi e perfino periodi storici senza apparenti punti di contatto. A prima vista quindi il binomio tra i classici protagonisti del fumetto d’avventura italiano e i supereroi dei comics è tutto da costruire.
Per ora, nonostante sia passato già più di anno dall’annuncio della collaborazione, non è che si sia visto granché delle miniserie previste, giusto due numeri zero introduttivi.
Nel primo, il deludente Relazioni Pericolose, dedicato all’Indagatore dell’Incubo di Londra e al Cavaliere Oscuro di Gotham, nelle 20 pagine realizzate da Roberto Recchioni, Walter Dell’Edera e Gigi Cavenago scopriamo solo che il Joker e Xabaras si conoscono e assistiamo, per l’ennesima volta, alla riproposizione dello scontro tra Dylan Dog e il suo acerrimo nemico che concludeva il primo numero della serie creata da Tiziano Sclavi. La storia poi è stata ristampata in un albo da 94 pagine con delle storie classiche dei personaggi.
Anche l’albetto introduttivo della storia dedicata a Zagor e Flash: La Scure e il Fulmine, realizzato da Giovanni Masi e Mauro Uzzeo per i testi e da Davide Gianfelice per i disegni, anticipa ben poco di quello che sarà l’incontro vero e proprio, salvo che i due eroi, accomunati dai lutti che hanno funestato la loro giovinezza, devono affrontare i loro peggiori nemici.
Presumibilmente le storie che saranno prodotte, come è consuetudine in questo genere di incontri, non avranno conseguenze sulla continuity dei personaggi.
Sarà interessante capire se la miniserie verrà distribuita anche negli Stati Uniti, le ricadute che potrebbero esserci per la Bonelli, e soprattutto se la produzione delle storie sarà esclusivamente italiana come potrebbe sembrare da questi albi introduttivi. Al momento non sappiamo neppure come siano stati accolti dai lettori gli albetti introduttivi degli incontri, anche se la lentezza della produzione dei crossover veri e propri fa ritenere che la Bonelli non abbia particolare urgenza di pubblicarne gli albi, sicuramente anche a causa dei rallentamenti dovuti alla pandemia.
Universi bonelliani
Se è vero che i supereroi americani hanno storicamente una maggiore predisposizione a questi incontri fuori collana, si può tranquillamente ammettere che negli ultimi tempi anche i personaggi bonelliani hanno avuto la tendenza crescente ad incrociare le proprie avventure in mille maniere, tanto da dare l’impressione che sia stato costituito un vero e proprio universo bonelliano. Abbiamo già trattato in passato in maniera dettagliata i vari incroci dei personaggi in differenti articoli, come in Quando gli eroi si incontrano cui seguirono altri contributi, a sottolineare che il proposito di costituire un coerente corpus narrativo da parte della casa editrice milanese parte da molto lontano.
I primi cameo erano proprio degli inside joke all’interno di singoli albi di alcune serie: a partire dalla deliziosa scena in cui Ken Parker in Uomini, Bestie ed Eroi incontra tutti i protagonisti del far west, fino ad arrivare a Martin Mystère che incrocia un anziano Mister No nei primi numeri della sua collana, nel 1990 con la pubblicazione del primo incontro tra Martin Mystère e Dylan Dog, Ultima Fermata: l’Incubo si ufficializza la possibilità che due personaggi bonelliani possono convivere nelle stesso universo narrativo.
Da quell’albo gli incroci tra i vari personaggi sono state basati su presupposti narrativi sempre più coerenti: Zagor che collabora con la Base di Altrove, solitamente presente in Martin Mystère, l’introduzione del Martin Mystère robotico nel futuro di Nathan Never, fino ad arrivare a vere e proprie miniserie condivise tra Dylan Dog e Morgan Lost, composte, per ora, da 6 numeri.
E’ con l’uscita del terza parte dell’incontro tra Dylan Dog e Martin Mystère, con la storia L’Abisso del Male, nell’autunno 2018 che si ufficializza in tutto e per tutto che i personaggi bonelliani convivono nello stesso spazio narrativo.
In quella lunga avventura, sulla quale tralasciamo in questa occasione qualsiasi valutazione critica, Dylan, Martin e i loro principali comprimari devono affrontare un nemico speciale: Hellingen, proveniente dalle pagine di Zagor, in una vicenda che travalica qualsiasi confine temporale dato che ospita anche Mister No e Nathan Never.
Sono soprattutto le pagine finali della vicenda con lo scontro definitivo tra Zagor e il folle scienziato a confermare questa ipotesi, dato che alla loro lotta assistono in maniera inaspettata ma decisamente emblematica molti protagonisti della lunga storia della casa editrice.
A suggellare ulteriormente la nascita di questo nuovo universo narrativo è il Maxi Tex n.27, uscito nello scorso ottobre, dove il granitico ranger del Texas, grazie alla fervida fantasia di Mauro Boselli e Alessandro Piccinelli si trova al fianco nientepopodimeno che dei Tre Fratelli Bill, personaggi creati per una serie a striscia autonoma da G.L. Bonelli per i disegni di Roy D’Amy nel 1955. I tre coraggiosi fratelli riemergono dal limbo editoriale potendo finalmente conoscere il loro fratello di carta più famoso.
Probabilmente dopo il credibile recupero di personaggi così distanti nel tempo come i Tre Bill sarà più facile accettare, con una buona dose di sospensione dell’incredulità, anche l’incontro/scontro tra universi narrativi differenti come quello realistico-avventuroso bonelliano e quello supereroistico di Batman e Superman.
La Bonelli non esaurisce sicuramente le sue carte con questi albi, dato che le anticipazioni dicono che a fine anno dovrebbe tenersi l’incontro più atteso da tutti i lettori da molte generazioni, dato che un giovane fuorilegge texano dovrebbe incontrare un certo Spirito con la Scure di mezza età.
In attesa, con un po’ di timore a dire il vero, di questo storico incontro e spulciando nella rete si scopre che sorprendentemente ci sono dei precedenti tra i personaggi della casa editrice milanese e i supereroi.
A partire dal 1974 difatti, per pubblicizzare i pupazzetti realizzati dalla Baravelli di Tex Willer e dei suoi pards vennero realizzate delle vignette pubblicitarie pubblicate negli albi dell’editoriale Corno dell’epoca. Queste tavole, al pari di quelle realizzate per i classici supereroi Dc e Marvel, compongono un’unica avventura che, per quanto risibile e sfilacciata, appartiene ufficialmente all’universo narrativo denominato Earth 74425.
Insomma se già negli anni ’70 Tex viveva delle avventure a fianco dei supereroi americani possiamo ben dire che anche questa volta non c’è nulla di nuovo sotto il sole della Grande Avventura bonelliana.