La via del grembiule: affilate le vostre lame

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Tatsu l’immortale è una leggenda della malavita giapponese: inarrestabile, incorruttibile, impassibile, impermeabile al minimo senso del ridicolo. Con espressione truce ha polverizzato organizzazioni nemiche affrontando nugoli di nemici armati a mani nude e giungendo più volte alla soglia della morte solo per essere rimandato indietro con un “no, grazie, questo tipo ci fa troppa paura”.

Tatsu l’immortale ora è sparito dalla circolazione, la sua forza impossibile, la sua tecnica indomabile, la sua determinazione sovrumana ora fanno di lui…
un perfetto casalingo innamorato della sua bella moglie in carriera (anche se otaku e un po’ viziata) a cui riserva la stessa deferenza che prima avrebbe riservato al capo della sua organizzazione.

E se la parola “casalingo” non vi incute terrore, vuol dire che vi siete già dimenticati di Izumi Curtis.

Cominciate. A. Correre!

Va bene: direi che questo dovrebbe essere sufficiente a farvi capire di cosa stiamo parlando. La via del grembiule, pubblicato da J-Pop ed ora arrivato al secondo volume (in vendita in versione “liscia” o con il grembiule di Tatsu) è un manga umoristico a capitoli brevi che presenta uno dei classici della sit-com: il “Professionista” incastrato a forza nella vita “normale” che con la mentalità del suo “lavoro” affronta la gestione ordinaria e straordinaria delle sue giornate.

Che idea assurda…

Rispetto alla formula abusata, Kousuke Oono, sceneggiatore e disegnatore di quest’opera, ha l’intelligenza di realizzare che una persona dotata di forza, riflessi e determinazione incrollabile NON PUO’ essere il totale disastro semi-autistico che diverse opere hanno presentato e sbeffeggiato. Certo, in alcune situazioni la distanza dal “senso comune” si fa pesantemente sentire, ma quello che emerge è che Tatsu è effettivamente un casalingo quasi perfetto che come nella sua vita passata maneggia i ferri del mestiere con disinvoltura e affronta l’ignoto preparandosi alla perfezione senza lasciare nulla al caso, si tratti di cucina, pulizie o shopping.

L’effetto comico è quindi lasciato a quello “scarto percettivo” che la figura di Tatsu innesca tanto nelle persone comuni quanto negli ex-colleghi che non riescono a capacitarsi che, insomma, questa persona spaventosa sia onestamente e incrollabilmente dedita ad assolvere ai suoi doveri di uomo di casa e null’altro se non alcuni metodi “non ortodossi” (ma funzionali) tradotti dalla “vita precedente” alla soluzione dei problemi domestici.

E anche un TOCCO di CIOCCOLATA colombiana

Dal punto di vista grafico abbiamo un disegno funzionale, pulito, da seinen “morbido”, abbastanza inconsueto per la media dei prodotti visti finora in Italia, complice probabilmente il fatto che le sit-com manga continuano ad essere parte minoritaria del mercato. La costruzione di tavola è, ovviamente, il massimo della linearità e tutto viene finalizzato alla “recitazione” dei personaggi dall’attacco fino alla punch-line che pare quasi evocare la risata registrata.

Tirando le somme, La via del grembiule è un manga che fa del suo maggior pregio il suo peggior difetto: è infatti un manga umoristico leggero fatto con estrema cura e professionalità che piacerà a coloro a cui piacciono i manga umoristici leggeri fatti con estrema cura. Non è infatti facile pensare che, tracciate queste basi, possa evolvere da brevissimi sketch autoconclusivi in una sit-com/slice of life di più ampio respiro come Otaku Club Genshiken, Born to be On Air o Sing Yesterday for me nè che possa aspirare allo “shonen comedy” stile Food Wars o GTO. Non necessariamente un male, semplicemente una chiara dichiarazione d’intenti.

Come quella del suo protagonista.

Luca Cerutti

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