La Luce sopra Berlino

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Dopo aver parlato a novembre di Nuvole Nere si prosegue il discorso nazismo-fumetto con la doverosa segnalazione di Berlin- La Città della Luce, il terzo e conclusivo capitolo della storia della capitale tedesca tra le due guerre mondiali, realizzato interamente dall’americano Jason Lutes, pubblicata in Italia da Coconino Press e Fandango nell’autunno del 2018.

Berlin, la copertina

Si tratta di un’opera titanica che il fumettista statunitense ha cominciato nell’ormai lontano 2000, con Berlin- La Città delle Pietre, per proseguire poi nel 2008 con Berlin- La Città di Fumo, tutti volumi pubblicati in Italia dalla benemerita Coconino Press, e che si è concluso appunto con il volume uscito nel 2018, per complessivi 22 capitoli  e 600 pagine. Si tratta dell’opera capitale del disegnatore del New Jersey che ha ricostruito in maniera capillare la vita nelle strade nella capitale tedesca dal 1928 fino all’arrivo al potere del regime nazista nel 1933, con una storia corale contraddistinta dalla narrazione fluente e da disegni in bianco e nero graffianti.

Si tratta appunto di una grande storia corale, in cui seguiamo le vicissitudini e i destini paralleli dei vari personaggi in anni cruciali della storia europea, vicenda che si sorregge su una ricerca storica e soprattutto iconografica rigorosa, con tanto di appendice finale con la documentazione consultata.

Tra tutti i protagonisti emerge la studentessa d’arte Martha Muller, il suo arrivo a Berlino da Colonia  apre la trilogia di Lutes, che si conclude con la sua decisione di lasciare la capitale tedesca. La sua tormentata relazione con il  giornalista militante Kurt Severing ci accompagna per tutta la storia.

Martha e Kurt

Non mancano ovviamente i personaggi storici, Adolf Hitler, di cui seguiamo la controversa e resistibile ascesa, nel momento in cui decide di liberarsi delle S.A. fino alla sua nomina a Cancelliere del Reich e il giornalista,  premio Nobel per la Pace, Carl von Ossietzky, novello Socrate, pronto ad accettare il carcere per difendere le proprie idee.

L’arresto di Carl von Ossietzky

La vera protagonista è però ovviamente la stessa città di Berlino, con le sue contraddizioni, in fondo invisa dagli stessi nazisti, per le sue tendenze cosmopolite, la sua vitalità di città d’arte. Una città militarizzata, a causa dell’ascesa del partito nazista, dove la polizia inizia a imperare, e schiacciata dalle lotte nelle strade tra nazisti e comunisti e piegata dalla crisi economica. Le tensioni politiche dividono le stesse famiglie, e riflettono dinamiche sociali sempre più sfilacciate che preparano l’avvento del terzo Reich. Inizia a consumarsi il destino degli ebrei, con i primi pogrom.

Dal punto di vista grafico stupisce la coerenza di stile che l’autore riesce a mantenere nonostante i vent’anni trascorsi per il completamento dell’intera opera. Lo stile narrativo di Lutes è sofisticato ma lineare nello stesso tempo, consentendo una lettura scorrevole di una vicenda ad alta drammaticità.

La pubblicazione dei vari volumi così diluita, aspetto che potrebbe rammentare in parte l’approccio di Vittorio Giardino alle avventure di Jonas Fink, ha causato probabilmente un certo distacco da parte dei lettori, sicuramente cambiati rispetto al 2000, anno di uscita del primo volume. Sicuramente però la qualità della storia raccontata in Berlin- La Città della Luce, ricompensa della lunga attesa.

Massimo Cappelli

"Fa quel che può, quel che non può non fa"

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