I Ritornanti Bonelliani
Tra le tante nuove iniziative con cui la Sergio Bonelli editore tenta di reagire alla crisi del mercato fumettistico italiano, tra cui l’approdo in libreria, la nascita di un etichetta per adulti come Audace e di titoli per ragazzi, le realizzazione di romanzi in prosa, variant e gadget varie, le uscite che hanno riscaldato maggiormente il cuore degli appassionati d’antan è il recupero di alcuni storici personaggi della casa editrice, ormai da tempo assenti dalle edicole italiane, come Mister No, Magico Vento e Napoleone.
Queste scelte editoriali della casa editrice milanese sembrano sicuramente riconducibili alla necessità di variare il più possibile la propria offerta su di un mercato sempre più ristretto, ma ancora di più alla consapevolezza che con l’attuale calo nelle tirature e l’aumento dei prezzi, collane che un tempo non riuscivano a raggiungere il punto di pareggio, nell’asfittico panorama attuale rappresentano delle sicurezze nelle vendite, potendo contare su un indubbio effetto nostalgia.
Le rivoluzioni di Mister No
Il primo personaggio a riapparire in edicola è il più vecchio dei tre, Mister No, con un operazione veramente rivoluzionaria. Il personaggio creato da Guido Nolitta nel 1975 aveva visto chiudere la serie mensile nel 2006, con la lunga saga finale Qualcosa è cambiato e le ultime storie inedite con gli albi speciali due anni più tardi con Jangadas.
A dire il vero il pilota nordamericano non è mai completamente scomparso nel panorama fumettistico italiano, grazie alla felice ristampa delle Edizioni If, giunta a riproporre il trecentesimo numero della serie regolare, alla riproposizione in volumi da libreria delle avventure migliori e anche in piccole apparizioni, come nel Dylan Dog Color Fest n.12, Eroi, e nell’Avventura Magazine del 2015, Mister No Come un Romanzo.
L’operazione messa in campo dalla casa editrice per il ritorno di uno dei suoi personaggi più caratteristici a partire dal dicembre dal dicembre 2018 è veramente qualcosa di inedito, dato che con Mister No Revolution, collana di 6 albi a colori da 64 pagine, che appare sotto la nuova etichetta Audace, le classiche avventure di Jerry Drake vengono rinarrate come se si fossero svolte 25 anni dopo, partendo dalla guerra nel Vietnam per approdare in Amazzonia, costruendo una sorta di Mister No alternativo. Il ciclo di episodi, di cui ci siamo già occupati nell’articolo Mister No Revolution, sono anticipati dagli ormai consueti per la casa editrice trailer di presentazione e i volumi in libreria, è realizzato dallo sceneggiatore Michele Masiero e dai disegnatori Matteo Cremona e Alessio Avallone, con le splendide copertine di Emiliano Mammucari. Un esperimento che potrebbe ricordare le due serie delle Nuove Avventure di Martin Mystère e la riscrittura delle miniserie Nathan Never Anno Zero, e che pur creando un effetto straniante per il lettore, abituato ad un altro tono narrativo, grazie alla cura con cui è realizzato, lascia un impressione generalmente positiva.
L’attesa per i lettori più tradizionali per le classiche avventure del pilota amazzonico non è stata troppo lunga, dato che già nel luglio scorso appare il primo albo di una corposa miniserie di 10 volumi dal titolo Mister No – Le Nuove Avventure. Nella nuova serie, ambientata prima della miniserie finale scritta da Guido Nolitta nel 2005 e ambientata negli anni ’70, ritroviamo il Mister No conosciuto da tutti, con le classiche atmosfere che hanno accompagnato i lettori di diverse generazioni.
Gli autori sono i consueti Michele Masiero, Luigi Mignacco e Maurizio Colombo ai testi, mentre ai disegni oltre ai maestri Roberto Diso, che realizza i prologhi con la presenza di Jerome Drake senior, e Stefano Di Vitto, si aggiungono le new entry Marco Foderà e Massimo Cipriani, con Fabio Valdambrini alle copertine. Il risultato non è male, si ritrovano le consuete atmosfere, tra la foresta amazzonica, gli indios e i mercenari, e il vero Mister No con i suoi amici, primo fra tutti Esse-Esse, con testi che in qualche modo richiamano l’antica brillantezza passata, la cui assenza aveva di fatto sancito la fine delle avventure del personaggio. I lettori non si sono fatti pregare, tanto che è già stata annunciato il varo di una nuova miniserie.
Due operazioni, Le Nuove Avventure e Mister No Revolution che testimoniano che, con maggiore cura e un minimo di coraggio, probabilmente la chiusura del 2006 si poteva evitare.
Il ritorno di un vecchio amico: Magico Vento
Contemporaneamente al riapparire del Mister No classico nelle edicole italiane, gli aficionados bonelliani ritrovano anche uno dei personaggi più amati, Magico Vento, che, comparso per la prima volta nelle edicole nel 1997, fu il capofila di una vera e propria rinascita bonelliana, con l’esordio di numerosi personaggi, alcuni tra i quali, come Julia e Dampyr, ancora oggi attivi.
Le avventure dello sciamano bianco dei Sioux, creato da Gianfranco Manfredi, avevano terminato la loro corsa nel 2010, con gran parte del trasferimento del parco disegnatori su Tex e l’uscita di numerosi progetti del suo creatore, come Volto Nascosto, Shanghai Devil, Adam Wild.
A differenza di Mister No, e probabilmente proprio a causa degli impegni del suo creatore, si è sentito poco parlare di Magico Vento in questi ultimi 10 anni, una ristampa a colori della Panini, Magico Vento Deluxe, è uscita per soli 25 numeri. Tale rimozione è curiosa, considerato che alcune delle avventure storico-fantastiche dello sciamano bianco avevano rappresentato il vertice qualitativo della produzione bonelliana di inizio millennio, come la Guerra delle Black Hills, giustamente riproposto dalla casa editrice in volume.
Magico Vento-Il Ritorno, interamente realizzato da Manfredi e dal serbo Darko Perovic, con le copertine di Corrado Mastantuono, riprende le avventure di Ned Ellis da dove si erano interrotte nel 1880, con Magico Vento ritiratosi in Messico insieme a Estrella. La miniserie racconta le avventure del nostro eroe nel 1881, anno fondamentale per la storia del Far West, con lo scontro all’OK Corral di Tombstone.
La sensazione è proprio quella di ritrovare un vecchio amico, Manfredi come di consueto si rivela un maestro nell’alternare la ricostruzione storica più accurata a eventi fantastici, condendo tutto con una classica storia western, tra il passaggio della cometa di Halley, poteri magici, complotti politici, capi apache e soldati blu. Il ritmo, le atmosfere, i dialoghi sono quelli consueti, al lettore pare proprio che le avventure di Magico Vento non si siano mai interrotte, e fortunatamente a questa miniserie di 4 numeri ne seguirà una di altri 3 il prossimo anno ambientate temporalmente nel 1882.
Riproposizioni napoleoniche
A completare il trio non poteva mancare Napoleone Di Carlo, l’albergatore entomologo, protagonista di una serie bimestrale noir onirica, creata da Carlo Ambrosini nel 1997, che durò per 54 numeri fino al 2006, per lasciare il posto all’allora nuova creatura dell’artista lombardo, il critico d’arte olandese Jan Dix. dal destino non troppo fortunato.
Dopo un’apparizione nel già citato Dylan Dog Color Fest n.12 e l’immancabile volume da libreria, il nostro eroe riappare nel 2019 in una trilogia pubblicata sulla collana antologica Le Storie, che per l’occasione passa da 110 a 94 tavole. Ambrosini coadiuvato dai disegni di Paolo Bacilieri e Giulio Camagni ripropone i temi e i personaggi della serie, dall’orfanella Allegra ormai cresciuta, al mondo etereo delle idee con le proiezioni mentali, all’incantevole poliziotto Boulet, fino al terribile Cardinale, acerrimo nemico di Napoleone, praticamente indistruttibile.
Le suggestioni, gli intrecci e i personaggi proposti non paiono essere cambiati, e Ambrosini presenta un’avventura profonda e necessaria, riuscendo a toccare, come di consueto, temi importanti e attuali, proponendo quasi un nuovo finale per la sua creazione artistica più importante, dopo la conclusione della serie di 13 anni prima.
Prossimi ritorni
Esaminando i vari personaggi riproposti è sorprendente la capacità di questi caratteri di suscitare nei lettori le stesse emozioni di tanti anni fa, caratteristica sicuramente legata alla qualità del lavoro di scrittura di autori come Manfredi e Ambrosini, capaci di creare veri e propri universi narrativi, ma anche al supporto della casa editrice che riesce a mantenere vivi tali universi a dispetto dei decenni, grazie ad attente scelte editoriali, che ha permesso di evitarwe l’inevitabile oblio. Questi personaggi, cui si aggiungeranno ben presto il poliziesco Nick Raider con una miniserie di 10 numeri e il più recente Cassidy che riapparirà all’interno delle Storie, dimostrano di essere ben vivi nella memoria collettiva di tutti i lettori di fumetti.