Il visitatore di Lucca Comics and Games può godere di un momento di calma al di fuori dalla calca e dalla frenesia del festival con le mostre degli autori scelti ogni anno dagli organizzatori nell’intento di scoprire, riscoprire o semplicemente presentare quegli autori che hanno dato il loro contributo al mondo del fumetto e dell’illustrazione in genere. Oppure temi di una certa importanza interpretati dalla Nona Arte.
Tante sono le sedi che si sono prestate in questo intento.
Palazzo Ducale
Con 2 settimane di anticipo rispetto all’apertura del Festival, dal 12 ottobre al 3 novembre 2019 Palazzo Ducale ospita le principali mostre di LC&G 2019 dedicate a 6 maestri del fumetto e dell’illustrazione nazionali e internazionali con numerose opere tra tavole originali, quadri, elaborazioni e installazioni di vario genere che irrompono nei saloni e prendono il posto degli affreschi. Come di consueto, tutte le informazioni degli autori e delle opere sono magistralmente fornite da pannelli secondo un orchestrato percorso che guida i visitatori per i vari ambienti. In questa edizione Palazzo Ducale accoglie quindi Barbara Baldi, Jeffrey Catherine Jones, Alessandro Bilotta, Armand Baltazar, Emil Ferris e Suehiro Maruo.
Barbara Baldi – Lo spessore del silenzio



La prima sala ospita l’autrice del poster di quest’anno, Barbara Baldi, vincitrice già del Gran Guinigi 2018 come miglior disegnatrice con il graphic novel “Lucenera” (2017, Oblomov Edizioni).
E’ suo il bacio tra umano e androide sullo storico e prestigioso palco del Teatro del Giglio di Lucca, in un connubio tra creatore mortale e creatura immortale, tra autore e opera.
Diplomata all’Accademia Disney di Milano nel 2000, colorista per fumetti e libri per il mercato italiano, americano e francese (tra cui “Sky Doll”, “Monster Allergy” e “Will”) è anche illustratrice per diverse case editrici. “Ada” è la sua seconda graphic novel, edito ancora da Oblomov Edizioni nel novembre 2018.
All’interno della sua personale è possibile ammirare studi ed elaborazioni finali delle sue opere e tavole inedite per il catalogo delle mostre.
Jeffrey Catherine Jones – In a Sheltered Corner



Artista americana attiva dagli anni ’60 fino agli anni 2000, Jeffrey Catherine Jones ha illustrato centinaia di copertine per libri fantasy, horror e di fantascienza ed è stata anche autrice di opere come “Idyl” e “I’m Age”. Dal 1975 al 1979 insieme a Bernie Wrightson, Michael W. Kaluta e Barry Windsor-Smith – Fab Four della scena americana – affitta un loft a New York in quello che verrà ricordato come The Studio.
Raggiunta la fama come Jeff Jones e vissuto quasi totalmente da uomo, cambierà sesso con un trattamento di terapia ormonale ma continuerà ad usare il suo nome originali per identificarsi come artista.
Famosa e ricordata per il ricercato studio anatomico, non è facile distinguere se fosse un pittore che faceva fumetti o un fumettista che dipingeva. Frank Franzetta l’ha definito “il più grande pittore vivente” e Moebius gli ha reso omaggio.
Questa mostra personale vede il ritorno di questo dopo che fu ospite a Lucca nel 1976 per essere premiato con lo Yellow Kid come miglior artista dell’anno per “Idyl”.
Tra le opere in mostra da segnalare “The Wall” (1977), dipinto realizzato per una stampa a tiratura limitata e presente sul libro che raccoglie le migliori opere degli anni di The Studio.



Alessandro Bilotta – Dalla parte della scrittura



Sceneggiatore di famose serie come “La Dottrina”, “Valter Buio”, la saga de “Il Pianeta dei Morti” all’interno della collana “Dylan Dog” e della serie “Mercurio Loi” premiata a Lucca con il Gran Guinigi 2018 per la migliore serie a fumetti, Alessandro Bilotta ha scritto le pagine a fumetti per le più importanti case editrici italiane ed europee tra cui “Povero Pinocchio”, “Giulio Maraviglia” e molte altre. In questa mostra sono esposte pagine di sceneggiatura accompagnate dalle tavole finali per apprezzarne il processo evolutivo.
Questa personale dà la possibilità ai non addetti ai lavori e ai curiosi di scrutare all’interno della produzione dei fumetti e capire i ruoli e i compiti di chi scrive e di chi disegna mettendoli a confronto.



Sono inoltre presenti audio-visivi dei disegnatori che hanno collaborato con l’autore che, attraverso monitor, cuffie o campane diffonditrici posizionate sopra il visitatore, descrivono la tavola davanti alla quale ci si trova e leggono la pagina di sceneggiatura.
Radio Deejay: Becoming Human vs Becoming Superheroes



Complice la temporanea impraticabilità di una sala nel consueto percorso delle mostre in Palazzo Ducale, alcuni spazi di collegamento sono stati investiti del compito di intrattenere il visitatore con un simpatico allestimento che vede protagonisti alcuni conduttori di Radio Deejay, radio ufficiale dell’evento. Linus, WAD, Gianluca Gazzoli, Nikki e il Trio Medusa sono stati trasformati in supereroi e rappresentati su immaginarie copertine che fanno il verso a celebri personaggi dei fumetti di questo genere partendo dal tema di questa edizione “Becoming Human” e arrivando a “Becoming Superheroes”.
5 cover di finti fumetti realizzati da 5 diversi autori: il primo è Linus reinterpretato da Luigi “Gigi” Simeoni nei panni di Captain DJ, poi WAD illustrato da Nicola Genzianella, Gianluca Gazzoli da Maria Laura Sanapo, il Trio Medusa da Marco Santucci e Nikki da Lucio Parrillo.
Lo stile spazia dal classico fumetto anni ’70 della Silver Age a quello anni ’80-’90 ancora predigitale, con colori squillanti e meno ingialliti, passando poi per gli anni 2000, con l’avvento del digitale e un disegno più pittorico e contemporaneo, fino ad arrivare all’epoca contemporanea con le influenze manga e i crossover postmoderni con l’urban fantasy, l’hip hop, gli anime e il cinema.
Armand Baltazar – Timeless e altre storie



Nato nel 1967 a Chicago da famiglia filippina, Armand Baltazar è stato un Senior Art Director per DreamWorks, Disney e Pixar. Ha lavorato per 20 anni nel campo dell’animazione cinematografica mondiale, in ruoli chiave per produzioni come “Il principe d’Egitto”, “La strada per Eldorado”, “Shark’s Tale”, “Cars 2”, “Inside Out”, “La principessa e il ranocchio”, “Brave” e altri.
Lasciato quel mondo e appassionato di scrittura creativa, ha deciso di dedicarsi a “Timeless, Diego e i Ranger del Vastoatlantico”, prima parte di una trilogia per ragazzi, un progetto che ha iniziato a sviluppare per coinvolgere nella lettura il figlio Diego, ispiratore della storia e del suo protagonista.
L’idea è nata da un piccolo robot di lego costruito da suo figlio. In “Timeless” la Terra è stata colpita da una Collisione Temporale: le epoche storiche si sono mescolate, i continenti si sono rimodellati, i dinosauri avanzano accanto alle mandrie di bufali e i robot navigano le acque insieme ai battelli a vapore. Il protagonista, Diego Ribera ha 13 anni e vive a New Chicago.
Nella mostra sono presenti un’ampia selezione delle sue illustrazioni e dei suoi studi per “Timeless” e anche delle note animazioni di successo.



Emil Ferris – Mostri: non lo siamo tutti?



Artista statunitense che si è imposta nel panorama fumettistico pop e underground, Emil Ferris cresce a Chicago negli anni sessanta e vive ancora lì. Laureata all’Art Institute of Chicago, nel 2010 ha ricevuto la Toby Devan Lewis Fellowship per le arti visive.
“La mia cosa preferita sono i mostri” è il suo primo mastodontico lavoro di oltre 400 pagine che è stato premiato con il Gran Guinigi 2018 alla miglior graphic novel.
L’opera, in mostra a Lucca con diversi disegni, trae ispirazione da un evento che sconvolge la vita dell’autrice e la spinge ad imbastire un racconto pieno di ricordi, sensazioni, paure e desideri con uno stile tratteggiato a penna inizialmente impostato su pagine di blocchi a righe e che ricorda vecchi fumetti e film horror in una Chicago anni ’60.
Art Spiegelman, creatore di “Maus”, ha definito la Ferris come “una degli artisti più importanti di oggi”.



Suehiro Maruo – La luna è un buco nel cielo



Originario di Nagasaki classe 1965, Suehiro Maruo inizia la sua carriera su riviste erotiche nel 1980 con la storia breve “Ribon no kishi” e continuando con il suo primo libro del 1982, “Barairo no Kaibatsu” pubblicato da Seirinkogeisha, editore di culto della scena del manga alternativo.
Mangaka di successo che abbraccia il genere horror, erotico e grottesco, da oltre 30 anni affascina i lettori ritraendo i lati oscuri della mente umana e le perversioni del mondo moderno con la sua arte e le sue opere come “Midori” e “Notte putrescente”, pubblicate in Italia per i tipi di Coconino Press nei primi anni Duemila. Altre sue famose opere che seguono sono “Il vampiro che ride” e volumi raffinati come “Il bruco” e “La strana storia dell’isola Panorama” ispirati ai romanzi dello scrittore Edogawa Ranpo, l’Edgar Allan Poe giapponese.
Il suo più recente lavoro, “Tomino la dannata”, è composto da 4 volumi e racconta l’epopea di un gruppo di freak, fenomeni da baraccone in fuga dalla spirale di degrado e violenza che li tiene prigionieri, rappresentando un affresco del Giappone “alternativo” degli anni ’30.
La sua mostra presenta e raccoglie 40 tavole originali in bianco e nero e a colori tratte dalle sue opere più famose.
Le altre mostre sono state aperte durante i giorni del Festival.
Palazzo delle Esposizioni
Nel complesso del Palazzo delle Esposizioni di Lucca, ristrutturato dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca, è consuetudine ospitare espositivi, incontri, convegni, conferenze ed attività culturali.
Durante il Festival erano ben 3 le mostre presenti: “Marco Somà: con passi leggeri”, “Becoming human: be a hero” e “Le origini del manga: da Hokusai al manga moderno”.
Marco Somà: con passi leggeri



Sebbene la giovane età, Marco Somà è un talentuoso illustratore di libri per ragazzi, oltre che docente d’illustrazione. Numerosi i libri pubblicati da case editrici italiane ed estere, ha visto i suoi lavori essere selezionati in numerosi concorsi internazionali come la Biennale d’Illustrazione di Bratislava e la Mostra illustratori della Fiera del Libro di Bologna.
Vincitore di prestigiosi premi per le sue illustrazioni, tra cui il Premio Emanuele Luzzati- Gigante delle Langhe per le illustrazioni dell’albo “La regina delle rane non può bagnarsi i piedi” (Kite Edizioni) e il 1° Premio “Giovanni Arpino” per le illustrazioni del libro “Robot: catalogo raccontato dei principali avatar servo robot per ragazzi e bambini” (scritto da Bruno Tognolini, Rizzoli), si aggiudica il Premio Andersen come Miglior Illustratore 2019 grazie al tratto raffinato e poetico che lo contraddistingue.
I suoi lavori esposti comprendono tavole da “Il venditore di Felicità” (2018, Kite Edizioni) e “L’infinito” (Einaudi Ragazzi) pubblicato in occasione del bicentenario della celebre poesia leopardiana (1819-2019). Inoltre sono presenti anche illustrazioni inedite del nuovissimo “King Kong” di prossima uscita per Kite Edizioni.
Becoming human: be a hero



Il primo piano del Palazzo delle Esposizioni offre i suoi spazi per l’iniziativa “Becoming Human: Be a Hero. Donatori: straordinariamente umani, semplicemente eroi”, una mostra dedicata alle campagne di comunicazione sociale nazionali e internazionali per la promozione della donazione, che pone la questione su cosa ci faccia essere umani e cosa ci renda eroi.
I soggetti e testimonial che si sono prestati alla campagna sono personaggi dei fumetti e supereroi.
Durante l’inaugurazione il Maestro Giorgio Cavazzano, fumettista Disney, e Emanuele Vietina, direttore Lucca Crea, hanno sottoscritto il proprio SÌ alla donazione di organi, tessuti firmando il tesserino di Diamo il Meglio di noi nella sede della mostra.
L’iniziativa è parte della campagna nazionale su donazione e trapianto di organi e tessuti “Diamo il meglio di noi”, promossa dal Ministero della Salute e dal Centro nazionale trapianti in collaborazione con le associazioni di settore. La mostra è il frutto della collaborazione tra il CNT, Lucca Crea e Ristogest, da quest’anno partner di “Diamo il meglio di noi”.



Le origini del manga: da Hokusai al manga moderno



Il secondo piano ospita una mostra inusuale per la manifestazione di Lucca Comics and Games ma di grande impatto e caratura. La mostra “Le origini del Manga – Da Hokusai ai Manga moderni” è curata ed ideata da Paolo Linetti, direttore del Museo d’arte orientale Mazzocchi, insieme ad alcuni fra i più accreditati esperti di settore.
Il proposito dell’esposizione è quello di di abbattere la barriera fra cultura alta e cultura pop e creare un percorso storico che parte dalla secolare tradizione dell’illustrazione giapponese dei sec. XVI-XVII per giungere fino ai manga del sec. XX-XXI attraverso una selezione di circa 200 opere fra emaki e xilografie fino a giungere a disegni dedicati (shikishi) di famosi mangaka.
Indubbiamente il pezzo più pregiato è la celebre “L’Onda” di Hokusai che accoglie l’ospite anche con una gigantografia a parete. Un’occasione unica per ammirare gratuitamente questa opera.
A far parlare dei manga e dell’animazione giapponese sono i disegni e gli anime cel di famose produzioni con autori ed opere del calibro di Osamu Tezuka, Go Nagai, Jiro Taniguchi, Otomo, Leiji Matsumoto e molti altri, e personaggi di Gundam, Lady Oscar, Sailor Moon ed altri ancora. Consigliamo di guardare con attenzione le seguenti foto per scoprire gli autori ed i personaggi favoriti.
Il fine della mostra è quello di creare un percorso a doppio senso accompagnando quei visitatori appassionati di storia ed arte in quella che è l’evoluzione pop dell’illustrazione, oppure di far conoscere ai fruitori del manga le fonti con i dipinti giapponesi. La cura e precisione della mostra si dimostra tale nel fornire anche visite guidate.
Chiesa dei Servi



La Chiesa dei Servi è lo spazio riservato agli espositori di tavole originali. I collezionisti o i semplici curiosi possono trovare disegni originali dei loro autori preferiti o delle storie che li hanno appassionato, un po’ per tutte le tasche e naturalmente in base al loro valore. Strisce, tavole e copertine fanno capolino negli stand, raccolte in pratici faldoni da sfogliare o appese alle parete.
In questa cornice è stata allestita una mostra unica nel suo genere e dedicata al grande John Buscema: sono presenti le tavole originali di 2 storie complete, quella di “Conan Il Barbaro” n. 29 del 1973 (“Two Against Turan!”) e “The Mighty Thor” n. 197 del 1972 (“The Well at the Edge of the World!”). La mostra è organizzata in collaborazione con CArt Gallery e poi proseguirà a Roma alla galleria omonima.
Sono presenti anche tavole tratte da “Tarzan” e “Silver Surfer” o di autori nostrano come Ivo Milazzo o Magnus, solo per dirne alcuni. Inoltre abbiamo anche notato una tavola proveniente da un capostipite del fumetto: una sunday page di “Krazy Kat” di George Herrimann.



Palazzo Arnolfini
L’elegante Palazzo Arnolfini presta i suoi spazi per altre mostre di Lucca Comics and Games.
Tra i più famosi illustratori fantasy contemporanei, Adrian Smith inizia la sua carriera lavorando sulle ambientazioni di “Warhammer 40.000” della Games Workshop alla fine degli anni ’80 per poi continuare illustrando carte di “Magic: The Gathering” per Wizard of the Coast, realizzare il fumetto “Chronicles of HATE” per la Image Comics, le illustrazioni per “Eastania/Westania”, una trilogia di libri scritta da Hyung Min-woo e una moltitudine di copertine per riviste e libri.
Ha collaborato con la Monolith per il gioco da tavolo di Conan e e ha stretto una proficua e solida collaborazione con CMON per cui ha illustrato molti dei loro giochi come “Blood Rage”, “Zombicide”, “The Others: 7 Sins”, “Rising Sun”, “HATE” e “Cthulhu: Death May Die”.
Come concept artist ha lavorato per diverse case di produzione di videogiochi come EA Mythic, THQ, Vivendi e Ubisoft.
La mostra presenta un’ampia selezione dei suoi lavori più importanti – realizzati sia in digitale che con media tradizionali – da “Warhammer 40.000” fino ad opere inedite come il gioco di prossima uscita per la CMON, “Camelot un viaggio nella mitologia inglese”.
Lo stesso palazzo presenta anche la prima mostra personale di Luca Carboni. Il famoso cantautore bolognese è da sempre appassionato di fumetti e di illustrazioni e nella città dove lo ha visto muovere i primi passi artistici grazie all’incontro con Gaetano Curreri degli Stadio, ha incontrato più volte Bonvi. Spesso ha realizzato in prima persona i disegni per le copertine dei suoi dischi come nell’ultimo album, “Sputnik”, dove si è ispirato ironicamente alla grafica sovietica degli anni ’60-’70.
La rassegna propone una vasta raccolta di quadri realizzati dall’autore in più di 20 anni, accompagnando il visitatore con le sue stesse musiche.
Le altre mostre di questa edizione sono in Casermetta San Pietro con i costumi originali indossati dagli attori della serie tv “The Witcher”, il Padiglione Carducci con le illustrazioni dedicate alla saga fantasy “La Ruota del Tempo”, l’area di Lucca Junior con la sua mostra-concorso, lo spazio Agorà con le tavole del project contest, la Japan Town con le mostre ed omaggi a “Saint Seiya” (“I Cavalieri dello Zodiaco”), “Big Robot”, “Becoming Mecha” e “Mazin-Go” (su Mazinga e Go Nagai), il Mercato del Carmine per festeggiare gli 85 anni di Paperino e lo spazio Intesa San Paolo in Piazza San Michele dedicato ai Peanuts di Charles Schulz insieme a Charlie Brown, Snoopy ed i loro amici.


