Dal 28 marzo esce ogni settimana in edicola, in allegato alla Gazzetta dello Sport, su edizione di RCS Media Group, Super Eroi Classic, una collana che ha fatto la gioia di tutti i lettori storici dei supereroi americani dato che contiene la ristampa cronologica delle principali serie a fumetti della casa editrice Marvel, quella dell’Uomo Ragno e dei Vendicatori (o come vengono chiamati adesso Spider-Man e Avengers), a partire dalle prime storie pubblicate nel 1961.
Che si tratti di una ristampa rivoluzionaria è indubbio, dato che permette a tutti i lettori di avvicinarsi al materiale storico della casa editrice americana, sempre sotto alla luce dei riflettori grazie alle continue uscite cinematografiche che hanno permesso anche ai non lettori di fumetti di conoscere i suoi supereroi con superproblemi. In realtà sono state numerose le riedizioni di questo materiale nel corso dei decenni, dalle storiche collane cronologiche dell’editrice Corno negli anni ’70, i mitici Giganti di 64 pagine, fino alle pregiate edizioni della Comic Art agli inizi degli anni ’90 e ai recenti Marvel Masterworks da libreria della Panini Comics, i licenziatari attuali dei supereroi americani, che hanno provato più volte a proporre queste storie anche in edicola, con prezzi alla portata di tutti ma con risultati il più delle volte insufficienti, ad eccezione del long seller Uomo Ragno, ristampato anche ai tempi della Star Comics.
Mai però si era vista una ristampa così organica, in grado di presentare quelle leggendarie storie, in cui tutto ebbe inizio, in maniera cronologica e completa, salvo qualche curiosa eccezione che analizzeremo più avanti.
Ma cos’è che rende speciali queste storie e questi personaggi, ideati ormai da più di 50 anni dal geniale Stan Lee, coadiuvato da vari disegnatori, tra cui Jack Kirby? Innanzitutto sono storie che risalgono agli inizi degli anni ’60, un periodo di trasformazione per la società americana, legata al benessere successivo alla conclusione della II guerra mondiale, e ormai pronta ad affrontare le proprie contraddizioni nel corso di quel decennio, tra rivolte studentesche e lotte per le battaglie civili. Anche i fumetti per supereroi, nel loro piccolo, erano pronti per la loro rivoluzione: i personaggi precedenti, pur famosissimi come Batman, Superman e Wonder Woman presentavano storie ripetitive e banali, legate a cliché e routine stabilite al momento della loro creazione risalente ormai a decenni prima, influenzate per di più dal 1954 dall’adozione di uno strumento di censura come il Comics Code Autorhity. Stan Lee, con l’apporto fondamentale dei suoi disegnatori, riuscì ad ideare dei personaggi capaci di imporsi sul mercato grazie alla loro maggiore vicinanza alla vita dei lettori, proprio partendo dal concetto di cui prima, supereroi con superproblemi, ideando storie drammatiche che partivano dalle vicende personali dei protagonisti. Qualche esempio: la Cosa dei Fantastici Quattro è un mostro; Peter Parker, l’alter ego dell’Uomo Ragno, è sempre senza soldi; Tony Stark, ovvero Iron Man, è malato di cuore e via dicendo. Questi personaggi oltretutto sono calati nella vita reale delle persone, hanno tutti base a New York, non in città inventate come Metropolis e Gotham, e sono eroi fallibili per di più, che agiscono tutti nello stesso universo narrativo incontrandosi e collaborando tra loro.
Storie appunto che rivoluzionarono il mondo del fumetto americano, spingendo anche la Distinta Concorrenza a rivitalizzare i suoi personaggi, inserendo una continuity maggiore e attualizzandoli.
Si tratta di storie ovviamente molto datate che potrebbero far storcere il naso ai lettori odierni per la loro ingenuità e lo stile desueto dei disegni e delle trame, ma che hanno il merito di aver creato il mito di personaggi come Spider-Man, Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Iron Man, Avengers, Devil e Capitan America. Tutti personaggi che hanno avuto tra l’altro numerose riproduzioni cinematografiche, aspetto quest’ultimo che non ha impedito ad altri personaggi altrettanto famosi, come X-Men, Doctor Strange e Ant-Man, di essere esclusi da questa collana, probabilmente per il basso livello qualitativo delle loro storie di quei tempi.
Si tratta di riscoprire storie ingenue come già detto ma che conservano appieno tutto il loro fascino naif nonostante incongruenze evidenti, in cui la Terra veniva invasa in continuazione da alieni mostruosi, in cui i ragazzini possono salire su razzi spaziali (Johnny Storm dei Fantastici Quattro), in cui le zie dei liceali sono ottuagenarie (la zia dell’Uomo Ragno), in cui i comunisti d’oltre cortina sono sempre pronti a tramare contro l’America, culla della libertà e della democrazia, e in cui Sub-Mariner e Capitan America paiono non conoscersi anche se, e questo ci verrà raccontato anni dopo, sono stati alleati durante la II guerra mondiale.
In realtà anche in questi pochi volumi, e il piano dell’opera ne prevede ben 50 (ma siamo pronti a scommettere su un proseguimento fino al completamento delle storie degli anni ’70), si intravedono le avvisaglie degli elementi che renderanno questi personaggi leggendari; per esempio con la vita privata di Peter Parker condizionata dal suo essere Spider-Man, tema introdotto dal disegnatore co-creatore della serie Steve Ditko ma che esploderà con l’arrivo sulla serie del superbo John Romita, oppure la capacità di Jack Kirby di creare mondi fantascientifici su Fantastici Quattro e sul Mitico Thor.
A guidare la lettura sono i bei redazionali di Fabio Licari, che non nascondono purtroppo alcune pecche di questi volumi, come la numerazione generale dell’opera, non divisa purtroppo tra i vari personaggi, o le note all’interno delle storie che fanno riferimento alla precedente riedizione, quella dei Marvel Masterworks, creando una leggera dissonanza, fino al mistero del mancato utilizzo delle copertine originali per i singoli volumi, sostituite inspiegabilmente da dettagli delle vignette interne delle storie.
Si tratta ovviamente di dettagli che non possono nascondere il fatto che una collana del genere consente di fare entusiasmanti scoperte anche agli appassionati più attenti, come le bellissime Storie di Asgard, in appendice alle storie di Thor presentate all’epoca su Journey into Mistery, o l’eleganza, per quei tempi, di Don Heck, sicuramente non tra i disegnatori Marvel più conosciuti, all’opera su Iron Man.
La lettura di questa collana è, come già detto, imprescindibile, non solo per tutti i collezionisti e i completisti, ma anche per chi voglia capire da dove hanno avuto origine i personaggi e le storie, capaci ormai da più di 50 anni di fare sognare una generazione dopo l’altra.