Sarà capitato anche a voi di essere colpiti da qualche bell’aforisma. Quelli per voi più significativi li avrete anche condivisi nei vostri social, perché leggendoli vi avete ritrovato la vostra esperienza personale, oppure perché vi hanno stimolato in qualche altro modo. Frasi in cui ogni parola è scelta con cura, in cui echeggiano millenni di riflessioni filosofiche sulla condizione umana e che si riflettono nell’ampia gamma di tutte le emozioni possibili.
Lo stesso appagamento, amplificato all’ennesima potenza, si può trarre dalla lettura del capitolo finale del manga di Nausicaä della Valle del Vento, uno dei rari fumetti del celebre regista Hayao Miyazaki, nonché una delle più belle favole del ‘900: pagine che rappresentano un potente inno sulla forza della vita e sul suo significato più intimo. Anche se abbraccia un concetto di vita a 360 gradi, che potrebbe diventare anche qualcosa di diverso da come la conosciamo.
Dimenticate l’omonimo film d’animazione diretto da Miyazaki nel 1984, solo di recente recuperato dalla distribuzione italiana. Il film ha preceduto di una decina d’anni la conclusione del manga e presenta una rielaborazione semplificata dei contenuti dei primi due volumi (di sette), con un finale compiuto ma non del tutto soddisfacente. Pur restituendone la potenza visionaria e immaginifica dell’ambientazione, la visione del film trasmette infatti solo una parte della complessità dei contenuti dell’opera originale e lo spettatore resta un po’ disorientato perché percepisce, in qualche modo, di avere visto solo un episodio di un universo narrativo dalle potenzialità ben più vaste. Cosa che invece non succede nel manga, che arriva in un continuo crescendo ad un finale di rara intensità e dalle struggenti suggestioni.
Ma facciamo un piccolo passo indietro per aiutare meglio nella comprensione degli eventi che racconteremo in questo articolo nelle sole note essenziali, senza quei dettagli che danno robustezza all’intreccio ma che distoglierebbero l’attenzione dalla drammatica scelta finale di Nausicaä.
Sono trascorsi mille anni da quando l’umanità, in seguito alla catastrofica “guerra dei sette giorni di fuoco”, è regredita ad un’età medievale, e la sopravvivenza delle specie viventi è minacciata dall’avanzata di una giungla tossica, detta “mare della putrefazione”, che emette miasmi velenosi.
Dopo un cammino fatto di dolore, battaglie e perdite, Nausicaä ha scoperto il segreto del mare della putrefazione e si sta dirigendo verso la Cripta di Shuwa, dove sono custodite le conoscenze e i segreti del mondo pre-catastrofe, per la cui conquista sono scoppiate guerre.
Nausicaä sente su di sé il peso del destino del pianeta ed è consapevole che le sue azioni potrebbero distruggere l’intera umanità. Sta infatti ripetendo il percorso già fatto, nei secoli, da altre persone che, originariamente animate dall’intenzione di salvare l’umanità, sono diventate dei tiranni. Per di più Nausicaä ha un esercito al proprio seguito e, soprattutto, l’arma più potente mai creata: un Dio-guerriero, uno degli enormi umanoidi che distrussero il mondo nei “sette giorni di fuoco”, da lei involontariamente risvegliato e che crede che lei sia la sua mamma. Peccato che sia controllabile quanto un bambino piccolo.
Nelle pagine finali del manga va in scena il confronto tra Nausicaä e il Signore della Cripta, un’entità incorporea che rappresenta gli spiriti degli scienziati del passato.
L’entità mette sul piatto le seducenti suggestioni di un luminoso mattino in cui il mare della putrefazione cesserà di esistere, una terra azzurra e pura rinascerà al suo posto e gli uomini torneranno a parlare solo di musica, poesia e pace.
“Figli, abbiamo costruito questa cripta in un’epoca di disperazione e di scompiglio, riunendo tutta la saggezza umana… in modo che la cripta stessa potesse fornire un ausilio per la ricostruzione del mondo, quando quel luminoso mattino fosse giunto.[…] il giorno in cui cesserà ogni sofferenza… figli, prestateci la vostra forza… affinché questa luce non si spenga…”
Per conseguire questo obiettivo, il Signore della Cripta ha infatti bisogno della protezione di qualcuno che vive fisicamente nel mondo del dopo catastrofe, e offre in cambio alcune conoscenze preziose per dominare il mondo o per allungare la vita al proprio protettore.
La reazione di Nausicaä è durissima e costringe il Signore della Cripta a svelare il bluff. Nausicaä ha infatti capito che la foresta tossica è una creazione degli uomini che portarono alla distruzione del mondo, con lo scopo di ripulire il pianeta dai veleni dei sette giorni di fuoco. Ma c’è di più. La vita di Nausicaä e degli altri uomini nel mondo avvelenato è solo uno “strumento” per il compimento del piano. Gli stessi scienziati del passato hanno infatti modificato geneticamente gli uomini per consentire loro di sopravvivere in un pianeta avvelenato, e quando la foresta avrà terminato di purificare il mondo l’organismo riadattato degli esseri umani non potrà tollerare l’aria pura. Tutti moriranno vomitando sangue. La cripta custodisce anche le uova degli esseri umani “originali” che ripopoleranno il pianeta.
“Voi siete soltanto delle ombre! Perché non dici la verità?! Perché non dici che il tuo piano è quello di sostituire interamente una terra ormai inquinata, e tutti gli esseri viventi che la popolano?! […] Anche se il nostro corpo è stato modificato attraverso tecniche artificiali, la nostra vita resta pur sempre nostra! La vita continua grazie al potere della vita! Vivere significa cambiare! […] Tutti cambiano progressivamente. Anche il mare della putrefazione vivrà insieme a noi! Eppure, tu non cambi mai, non puoi distaccarti dal progetto che è stato incorporato nella tua struttura. Perché tu neghi la morte! Dì la verità! Noi non abbiamo bisogno di te.”
Per Nausicaä la cripta non è un baluardo per la ricostruzione del pianeta, ma un’enorme pietra tombale del mondo antico, l’ombra di un passato che ha portato alla sua devastazione, in cui non sono conservate solo le sole cose degne di essere tramandate, ma anche conoscenze pericolose e mortali, che ha sperimentato di persona. Quegli uomini hanno già avuto la loro occasione, e l’hanno perduta. E la Cripta, con la sua negazione del cambiamento e della morte, le sole certezze delle nostre esistenze, rappresenta il più grande insulto alla vita. La promessa di una vita fatta di sola purezza e poesia è una truffa.
“Non dubito che tu sia stato creato dall’idealismo in un’epoca di disperazione. Ma perché quegli uomini non si sono resi conto che la purezza e la corruzione sono entrambe la sostanza della vita? Sofferenza, tragedia e stupidità non scompariranno di certo in un mondo purificato, perché esse sono parte integrante dell’umanità. Questo spiega perché anche in un mondo di sofferenza sopravvivono la gioia e la luce splendente. […] Dal momento che sei stato costruito come Dio della purezza, sei diventato la più orribile delle creature, un essere che non sa cosa significhi vivere.”
In uno scambio sempre più drammatico e teso, il Signore della Cripta paventa lo spettro dell’estinzione per l’umanità se vorranno fare a meno di lui. Ma Nausicaä è inamovibile anche di fronte all’accusa di volere il nulla, perché crede che la forza della vita troverà il modo di sopravvivere a quel fatidico mattino. Il piano degli scienziati del passato non può avere previsto tutto, continua a ripetersi. Nausicaä ha visto con i propri occhi creature artificiali che vivono nel mare della putrefazione, il nulla più profondo, manifestare sofferenza, pietà e amore.
“Per produrre una sola gemma nel mare della putrefazione, innumerevoli spore cadono continuamente a terra, morendo di morte inutile. Anche la mia vita è stata sostenuta dalla morte di dieci fratelli e sorelle maggiori. Qualsiasi forma di esistenza, per quanto miserabile, vive grazie alla propria forza. In questo pianeta la vita è di per sé un miracolo.”
Nausicaä non si lascia sedurre dalle tentazioni di coloro che hanno distrutto il vecchio mondo e decide che lei e la sua gente debbano soltanto continuare a vivere e convivere con il mare della putrefazione, come fanno da secoli, e affidare tutto quanto al pianeta.
In sogno, Nausicaä ha già visto il luogo paradisiaco che sta nascendo alla fine della giungla tossica.
“Il mondo cerca di tornare alla vita… anche se i nostri corpi non saranno in grado di tollerare tanta purezza… anche se nell’istante in cui vi saremo esposti i nostri polmoni cominceranno a espellere sangue… noi vivremo e vivremo ancora. […] Siamo come uccelli che, pur vomitando sangue, voleranno molto oltre quel mattino!”.
La “trattativa” con il signore della cripta si chiude con quello che è lo scambio più sintetico e potente possibile.
All’accusa “Tu sei tenebra pericolosa. La vita è luce!”, Nausicaä ribatte infatti “Ti sbagli. La vita è luce che splende in mezzo alle tenebre!”
Ecco il punto dietro il quale si celano tante grandi verità degli aforismi che ci colpiscono: l’inscindibilità dell’oscurità dalla luce, della sofferenza dalla gioia. Della morte dalla vita.
E mentre, con le sue ultime parole, il Signore della Cripta afferma che Nausicaä sarà ricordata come il demone che distrusse la luce della speranza, la principessa della Valle del Vento ordina al Dio-guerriero di distruggere la cripta e le uova degli esseri umani puri, non senza tremare di fronte alla profondità e alle conseguenze delle sue azioni. Una scelta controversa, perché Nausicaä, oltre ad essere vista dai popoli come l’incarnazione di un’antica profezia di salvezza, ha alimentato lei stessa la speranza che un giorno tutti gli uomini vivranno in un mondo ripulito dai veleni.
Il confronto tra Nausicaä e il Signore della Cripta non è un mero insieme di frasi fatte o altisonanti “buttate lì” per fare scena, ma l’intensa e naturale conclusione del percorso esistenziale che la principessa della valle del vento ha vissuto sulla propria pelle e tocca argomenti su cui ciascuno di noi almeno una volta avrà riflettuto in seguito alle prove che la vita fa affrontare. E’ pertanto naturale chiudere questo articolo invitandovi a riscoprire, o scoprire per la prima volta, questo manga, soprattutto se avete visto solo la trasposizione cinematografica.
Anche se il finale ormai vi è stato svelato, scoprirete una storia molto articolata, avvincente, ben più ricca di quanto abbiamo ora sintetizzato e che potrà riservarvi più di una sorpresa.
Nausicaä della Valle del Vento è infatti una narrazione adulta come poche, per temi, profondità e attualità. Che però non perde mai l’incanto che rende tali le favole. Chi l’ha detto che le favole sono cose per bambini?